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Il segmento testuale San Marino è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 64Entità Multimediali , di cui in selezione 14 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 345

Brano: San Marino, Repubblica di

Soccorso divenne massima espressione), si dovette attendere fino al 1899 per avere una precisa piattaforma politica elaborata dal Partito socialista sanmarinese (P.S.S.) rivendicante « una riforma per cui sia istituito il suffragio universale con la elezione del Consiglio in base ad esso ». Il cambiamento istituzionale si ebbe soltanto nel 1906, quando

il vasto movimento unitario prodottosi ottenne la convocazione dei comizi elettorali e, il 10 giugno, i « conservatori democratici » ottennero 42 seggi su 60. Da quel momento il Consiglio assunse la denominazione di « grand[...]

[...]endicante « una riforma per cui sia istituito il suffragio universale con la elezione del Consiglio in base ad esso ». Il cambiamento istituzionale si ebbe soltanto nel 1906, quando

il vasto movimento unitario prodottosi ottenne la convocazione dei comizi elettorali e, il 10 giugno, i « conservatori democratici » ottennero 42 seggi su 60. Da quel momento il Consiglio assunse la denominazione di « grande e generale » che ancora conserva.

In San Marino si poneva inoltre con acutezza la questione dei rapporti fra Stato e Chiesa, esistendo una vera e propria sovrapposizione di quest’ultima allo Stato, problema che doveva essere sciolto per consentire lo sviluppo di una autentica democrazia politica. Nello scontro frontale che ne seguì, i cattolici locali, non sentendosi vincolati dalla “questione Romana” (v.), decisero di organizzarsi subito in partito politico: VUnione Cattolica Popolare che trovò vasti consensi e l'adesione dei conservatori agrari.

Fascismo e antifascismo

Quantunque le vicende italiane si siano sempre ripercosse in qu[...]

[...]

Quantunque le vicende italiane si siano sempre ripercosse in qualche misura sulla vita sanmarinese, sarebbe errato parlare di una trasposizione meccanica: nel caso del fascismo, l'avvento della dittatura in Italia portò profondi mutamenti nella dirigenza locale, ma le istituzioni della repubblica restarono invariate anche se utilizzate dalla nuova classe politica in modo repressivo.

Per comprendere le peculiarità del movimento popolare in San Marino, occorre inoltre tener presente che localmente la classe operaia esisteva in misura minima e che le lotte politiche del primo dopoguerra furono qui condotte da braccianti, artigiani, negozianti e intellettua

li democratici (per esempio, la grande manifestazione del 2021.7.1919, in solidarietà con le “repubbliche comuniste”). Su queste forze sociali si basava il P.S.S., il cui orientamento era allora massimalista, come apparve al Congresso socialista di Bologna del 58.10.1919.

Nel 1920 si costituì in San Marino

il Partito Popolare [P.P.) che trovò la propria base sociale principalment[...]

[...]aia esisteva in misura minima e che le lotte politiche del primo dopoguerra furono qui condotte da braccianti, artigiani, negozianti e intellettua

li democratici (per esempio, la grande manifestazione del 2021.7.1919, in solidarietà con le “repubbliche comuniste”). Su queste forze sociali si basava il P.S.S., il cui orientamento era allora massimalista, come apparve al Congresso socialista di Bologna del 58.10.1919.

Nel 1920 si costituì in San Marino

il Partito Popolare [P.P.) che trovò la propria base sociale principalmente nelle campagne, fra i coltivatori diretti, meno fra i grandi proprie

tari e i mezzadri, e che ebbe come organo di stampa il giornale “Libertà”. In effetti si trattava del travestimento della vecchia Unione Cattolica Popolare che scomparve come tale dalla scena politica, pur acquisendo quei nuovi elementi positivi maturati aH’interno del mondo cattolico. Tra le forze tradiziona

li rimase consistente VUnione Democratica (U.D.), la cui base sociale raccoglieva moderati, intellettuali e la destra storica sanmarin[...]

[...]cena politica della repubblica un nuovo protagonista. Si trattava di una piccola Sezione che aderì alla Federazione romagnola del P.C. d’I., prendendo parte all’attività di questa, ma se è vero che questa modesta organizzazione locale attraversò poi vicende spesso contraddittorie (il Partito comunista sanmarinese o P.C.S. sarà costituito solo nel 1941),

il fatto ebbe rilevanza politica.

Di fronte all’insorgere del fascismo la Repubblica di San Marino dette rifugio a non pochi perseguitati politici: dagli emilianoromagnoli che vi cercarono scampo fino all’ungherese Bela Kun. Ciò non poteva non suscitare dispute, scontri e minacce alla Repubblica da parte del banditismo fascista: nel 1921 Italo Balbo vi condusse una scorreria e, a Serravalle, si ebbe uno scontro fra fascisti e rifugiati politici, con morti e feriti. Questo episodio indusse

il governo della repubblica (retto dal P.P.) a chiamare a San Marino

i Reali Carabinieri italiani che vi restarono poi per circa 15 anni. La “libertà di San Marino” fu così apertamente violata e, pe[...]

[...]rifugio a non pochi perseguitati politici: dagli emilianoromagnoli che vi cercarono scampo fino all’ungherese Bela Kun. Ciò non poteva non suscitare dispute, scontri e minacce alla Repubblica da parte del banditismo fascista: nel 1921 Italo Balbo vi condusse una scorreria e, a Serravalle, si ebbe uno scontro fra fascisti e rifugiati politici, con morti e feriti. Questo episodio indusse

il governo della repubblica (retto dal P.P.) a chiamare a San Marino

i Reali Carabinieri italiani che vi restarono poi per circa 15 anni. La “libertà di San Marino” fu così apertamente violata e, per la prima volta, per responsabilità diretta delle autorità di governo. Ma quello fu solo l’inizio di un periodo di gravi restrizioni delle libertà democratiche; queste si concretizzarono, oltre che nella presenza dei carabinieri, nella censura s*jlla stampa e nella

Un numero de l'Ardito Rosso, organo degli Arditi Rossi e dei Giovani Comunisti di San Marino (7.10.1920)

abolizione del diritto di asilo, il che significò consegnare nelle mani del

lo squadrismo fascista circa 200 rifugiati politici.

Questo grave attentato alle libertà locali verrà paragonato alla violazione operata dall’Alberoni nel 1739 e al non meno grave intervento delle forze di polizia italiane nel 1957 per rovesciare il governo di sinistra legittimamente costituito da P.S.S. e dal P.C.S..

Solo nel 1922 si trovarono le forze necessarie a fondare in San Marino il Partito Nazionale (P.N.) che altro non era se non una trasposizione locale del Partito nazionale fascista[...]

[...]diritto di asilo, il che significò consegnare nelle mani del

lo squadrismo fascista circa 200 rifugiati politici.

Questo grave attentato alle libertà locali verrà paragonato alla violazione operata dall’Alberoni nel 1739 e al non meno grave intervento delle forze di polizia italiane nel 1957 per rovesciare il governo di sinistra legittimamente costituito da P.S.S. e dal P.C.S..

Solo nel 1922 si trovarono le forze necessarie a fondare in San Marino il Partito Nazionale (P.N.) che altro non era se non una trasposizione locale del Partito nazionale fascista italiano. Questo partito divenne lo strumento per la restaurazione delle vecchie caste locali che cercarono di risolvere le vecchie e nuove contraddizioni economiche, sociali e politiche con l’introduzione di leggi liberticide e repressive; esse si avvalsero del sostegno del

lo squadrismo italiano che imperversò contro esponenti politici e istituzioni democratiche: Case del popolo e Camere del lavoro furono incendiate, dirigenti politici comunisti e socialisti bastonati ed espulsi d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 344

Brano: r

San Marino, Repubblica di

gli emigrati (molti dei quali sono nel Nordamerica).

Cenni storici

Secondo la leggenda la Repubblica di San Marino sarebbe stata fondata dal tagliapietre Marino, qui emigrato dalla Dalmazia e rifugiatosi sul Titano per sfuggire alle persecuzioni religiose contro, i cristiani. Tali eventi sono collocati nel secolo IV. Stando ai documenti con, servati nell’Archivio di Stato, si può affermare che la presenza di una comunità civilmente organizzata è databile dall’885. Notizie dell'esistenza di un’organizzazione anche militare risalgono all'anno 951 (Diploma di Berengario) e al 1126 (Bolla di Onorio II). La comunità estese il proprio territorio nel 1200 e contemporaneamente rafforzò le difese, per sfuggire all[...]

[...]) e al 1126 (Bolla di Onorio II). La comunità estese il proprio territorio nel 1200 e contemporaneamente rafforzò le difese, per sfuggire alle conseguenze delle sanguinose risse fra le circonvicine signorie italiane, ponendo le milizie della repubblica agli ordini dei Capitani Reggenti. Si delineò così la forma istituzionale della repubblica: Capitani Reggenti (potere esecutivo), Consiglio dei Capi o Arengo (organo legislativo). La Repubblica di San Marino ha sempre difeso (con alterne vicende) la propria libertà e autonomia: nel 1291, contro il tentativo di far pagare ai sanmarinesi un tributo al Pontefice; nel 1303, contro il vescovo Uberto. Per un lungo periodo le ostilità coi Malatesta (di Rimini) tennero impegnati i sanmarinesi e solo nel 1463 trovarono una composizione pacifica. Nel frattempo i sanmarinesi si erano impossessati di numerosi castelli confinanti. Nuove minacce alla libertà della repubblica vennero nel 1542, quando Fabiano da Monte Sansovino tentò di impadronirsene.

Dopo un lungo periodo di “protezione” da parte della Chie[...]

[...]i sanmarinesi e solo nel 1463 trovarono una composizione pacifica. Nel frattempo i sanmarinesi si erano impossessati di numerosi castelli confinanti. Nuove minacce alla libertà della repubblica vennero nel 1542, quando Fabiano da Monte Sansovino tentò di impadronirsene.

Dopo un lungo periodo di “protezione” da parte della Chiesa (16021730 circa) il cardinale Alberoni (legato pontificio in Romagna) il 17.10. 1739 entrò con le proprie truppe in San Marino, ma la rivolta dei sanmarinesi costrinse il papa a restituire loro la libertà (5.2.1740). Napoleone I rese omaggio alla Repubblica del Titano riconoscendone l’esistenza e anche la successiva “restaurazione” la riconobbe come Stato sovrano. È noto come nel 1849, dopo la sconfitta della Repubblica Romana, Giuseppe Garibaldi trovò rifugio e solidarietà in San Marino, Le minacce più gravi all’indipendenza sanmarinese furono in realtà portate dal fascismo che di fatto, utilizzando aperte connivenze e sot

terranei consensi, riuscì a insediare nella repubblica governi compiacenti.

Il movimento popolare

La Repubblica di San Marino è sempre stata gelosa della propria indipendenza, della propria libertà e sempre restia a concedere la cittadinanza al “forestiero”. Tuttavia al suo interno si generò una notevole differenziazione sociale, fino a consentire a un gruppo di famiglie di impossessarsi delle leve dello Stato. Dopo l’adozione (1399) di « statuti » che spingevano ai margini le forze popolari, nel 1646 furono concessi a determinati casati titoli di nobiltà, il Consiglio generale venne a formarsi attraverso la cooptazione e il « seggio » passò di padre in figlio per via ereditaria. Né va dimenticato che la « piccola c[...]

[...]evano già legittimato \a presenza. Mentre lo Stato sanmarine

se salvaguardava la propria indipendenza dagli assalti del papato, dei Malatesta e di altri signorotti, al suo interno le originarie forme di “democrazia” cedevano il passo a forme di potere oligarchico che emarginava le forze popolari (contadini, artigiani, scalpellini, muratori, falegnami ecc.). Tale stato di cose si protrasse fino alla seconda metà del secolo XIX, quando anche in San Marino si organizzarono i movimenti popolari che imposero le loro rivendicazioni. La Società di Mutuo Soccorso, fondata nel 1876, realizzò nel corso del trentennio 18901916 numerose e significative innovazioni: magazzino comune per

i cereali, cucine economiche, cooperative di lavoro, Ufficio Emigrazione, Società di Mutuo Soccorso fra le donne, abitazioni per gli anziani, Consorzio case operaie, Forno normale meccanico, Patronato scolastico, scuole professionali. Le forze democratiche trovarono voce anche in organi di stampa progressista, quali II giovane Titano, Il Titano, ecc..

Le contraddizi[...]

[...]ietà civile fecero emergere la duplice richiesta di ricostituire un organo veramente rappresentativo e di introdurre forme di governo che consentissero la dialettica democratica. Ma, quantunque

i sanmarinesi avessero sostenuto nel 1871 la Comune di Parigi e l’anarchismo rivoluzionario locale fosse soppiantato dal socialismo riformista (di cui la Società di Mutuo

Cartolina commemorativa della Società Internazionale per la Pace, inaugurata a San Marino I'8.10.1905

344



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 343

Brano: San Marino, Repubblica di

Soldati della “San Marco” rientrati in Italia dopo un periodo di addestramento in Germania

sempre più dubbiosi sulla tenuta della Divisione.

D’altra parte, numerosi ufficiali della “San Marco” cominciarono a pensare al “dopo” e lo stesso Farina, in definitiva, tenne un atteggiamento ambiguo, evitando massicce rappresaglie, liberando qualche ostaggio e curando l’imparziale sepoltura dei caduti. La sentenza che, nel dopoguerra, Io condannerà a 10 anni di reclusione, peraltro amnistiati, affermerà che « cercò [...] di destreggiarsi con gli uni e con gli altri ».

Agli i[...]

[...]riori iniziative.

L’attacco in Garfagnana fu l’ultima fiammata della R.S.I. e l’unica volta che i marò combatterono contro gli angloamericani come era stato loro promesso anziché venire impiegati sul fronte della guerriglia. Il 2° Battaglione “Uccelli” si arrese agli americani il 27 aprile nei pressi di Rapallo; il 3° Battaglione arrivò fino a Parma e il III Gruppo esplorante, infine, si sciolse il 30 aprile nella zona di Magenta.

A.Se.

San Marino, Repubblica di

Repubblica indipendente compietamente circondata dallo Stato italiano, ha una superficie di 60,57 kmq e una popolazione residente di circa 25.000 abitanti, dei quali 5.000 vivono nella capitale San Marino. Circa 20.000 sanmarinesi vivono al di fuori del territorio della loro repubblica, per lo più in Italia. I confini di San Marino sono delimitati dalle province italiane di PesaroUrbino a sud e ovest, di Forlì a nord e est. La repubblica dista 27 km da Rimini (v.) e la domina dall’alto del monte Titano (738 m s.l.m.), a strapiombo verso il mare Adriatico e degradante a sudest, versante sul quale è costruita la capitale.

Lingua ufficiale di San Marino è l'italiano, mentre il dialetto, gli usi e costumi sono quelli tipici della Romagna. La religione dominante è la cattolica. L’unità monetaria è la lira sanmarinese, il cui valore equivale a quella italiana.

La repubblica è divisa in 8 castelli: Città di San Marino, Borgo Maggiore, Chiesanuova, Domagnano, Faetano, Fiorentino, Montegiardino e Serravalle. Dal 1980 i castel

li eleggono un loro organo amministrativo con caratteristiche simi

li a quelle dei comuni italiani. L’economia sanmarinese, dopo il crol

lo della struttura agraria avvenuto contemporaneamente all’abbandono delle aree collinari e montane italiane, si basa sul flusso turistico, sulla emissione di pregiate serie di francobolli e numismatiche, sulle entrate dovute a una convenzione con l’Italia che, in cambio della rinuncia a barriere doganali e ad altri atti sovrani, risarcisce in[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 346

Brano: San Marino, Repubblica di

La Guardia Repubblicana di San Marino, costituita nel 1933

de e generale i popolari entrarono così nella lista unica in vista delle elezioni del 4.3.1923. Ma i fatti dimostrarono ben presto che i popolari non avrebbero avuto spazio per una loro qualsiasi funzione politica, per cui, autosoppressa “La Libertà”, essi si ritirarono nel privato.

Nel territorio della repubblica furono fondati 14 fasci e sezioni fasciste. Fatto particolarmente rilevante, dopo la cacciata dei rifugiati politici democratici, San Marino divenne rifugio degli assassini fascisti operanti in Italia, che qui si sentivano più sicuri anche rispetto a ciò c[...]

[...]
de e generale i popolari entrarono così nella lista unica in vista delle elezioni del 4.3.1923. Ma i fatti dimostrarono ben presto che i popolari non avrebbero avuto spazio per una loro qualsiasi funzione politica, per cui, autosoppressa “La Libertà”, essi si ritirarono nel privato.

Nel territorio della repubblica furono fondati 14 fasci e sezioni fasciste. Fatto particolarmente rilevante, dopo la cacciata dei rifugiati politici democratici, San Marino divenne rifugio degli assassini fascisti operanti in Italia, che qui si sentivano più sicuri anche rispetto a ciò che restava della Giustizia italiana.

Nel 1926 venne soppresso il suffragio universale e “concesso” un voto « per fuoco » (cioè per famiglia). Gli ex popolari si trasformarono in Unione cattolica sanmarinese, volta a creare la « coscienza cristiana » nel popolo e a collaborare col Partito fascista sanmarinese. Il Consiglio grande generale riprese l'antica denominazione di « principe e sovrano », e ogni insegna che ricordasse il passato di libertà e democrazia fu rimossa, mentre[...]

[...].

Gli anni della guerra

Nel corso della Seconda guerra mondiale le conseguenze della politica fascista si riversarono anche sulla piccola repubblica: dal gennaio 1943 vi venne introdotto il razionamento alimentare, in seguito al quale prosperarono la “borsa nera”, il contrabbando e l’accaparramento delle merci. Nello stesso tempo i fascisti italiani, ormai incuranti di qualsivoglia protocollo, presero l’abitudine di compiere scorribande in San Marino per catturare i “sovversivi”.

Dal 25.7.1943, con il crollo del fascismo italiano, gli antifascisti sanmarinesi ripresero un’intensa attività politica. G. Gasperoni, il dottor Alvaro Casali, l’ingegnere Renzo Giacomini, il dottor Fausto Amadori e l’avvocato Teodoro Lonfernini, sostenuti da altri antifascisti, crearono il Comitato della Libertà e iniziarono la mobilitazione popolare. Contemporaneamente, i capitani reggenti fascisti, nel tentativo di salvare il salvabile, scioglievano il Partito fascista sanmarinese e assumevano i pieni poteri, per dimostrare la “diversità” del fascismo local[...]

[...] “diversità” del fascismo locale rispetto a quello italiano e quindi perpetuarne in qualche modo la presenza. Ma tali illusioni furono travolte dalla manifestazione popolare del 28 luglio in Piazza della Libertà, alla quale parteciparono 34000 persone. Il risultato fu lo scioglimento del Consiglio principe e sovrano, la nomina di un Consi

glio di reggenza e la convocazione dei comizi elettorali a suffragio universale (escluse le donne che, in San Marino, non avevano diritto di voto) per la elezione del Consiglio grande e generale.

Il Comitato della Libertà assunse caratteri assimilabili ai C.L.N. italiani. Del Consiglio di reggenza, fissato in 30 membri, fecero parte 6 socialisti, 4 indipendenti e 1 comunista, mentre gli altri 19 membri rispecchiavano, di fatto, il passato regime. Nella sua prima seduta il Consiglio di reggenza annullò (per vizio di incostituzionalità) il preesistente regime totalitario, quindi il Consiglio principe e sovrano, nonché tutti i decreti, le disposizioni, le nomine e i conferimenti succedutisi dall’1.4.1923 al[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 347

Brano: [...]rerie e le provocazioni dei nazifascisti furono costanti.

A testimonianza delle sue tradizioni di ospitalità, il territorio della Repubblica ospitò in quei mesi ben centomila sfollati, fra i quali molti antifascisti, e trovarono alloggio anche numerosi degenti dell’Ospedale di Rimini. Parecchie chiese vennero sottratte ai riti per sistemarvi gli ammalati.

D’altra parte, occorre dire che neppure gli Alleati rispettarono la « neutralità » di San Marino. Il 26.6. 1944 un loro bombardamento aereo causò una sessantina di morti tra la popolazione, più un alto numero di feriti.

A un certo momento i tedeschi, liquidato ogni ritegno, piazzarono alcune batterie di cannoni nel territorio della repubblica che, in tal modo, subì tutte le conseguenze del passaggio del fronte. Essa venne di fatto inserita nella Linea Gotica (v.) e lungo i suoi confini venne combattuta fra i tedeschi e la V Armata americana la sanguinosa battaglia del Conca. Gli scontri si estesero al territorio della repubblica che subì gravi danni e questi non vennero mai risarciti.[...]

[...]el territorio della repubblica che, in tal modo, subì tutte le conseguenze del passaggio del fronte. Essa venne di fatto inserita nella Linea Gotica (v.) e lungo i suoi confini venne combattuta fra i tedeschi e la V Armata americana la sanguinosa battaglia del Conca. Gli scontri si estesero al territorio della repubblica che subì gravi danni e questi non vennero mai risarciti.

Dopo la ritirata dei tedeschi dalla zona, gli Alleati restarono in San Marino per circa 2 mesi. Il Consiglio grande e generale riassunse le proprie funzioni con la seduta del 23.9.1944. Successivamente la Repubblica di San Marino partecipò alla prosecuzione della Guerra di liberazione, ma va ricordato che già in precedenza molti sanmarinesi emigrati avevano partecipato (oltre che alla guerra di Spagna nelle fila delle Brigate Internazionali) all’attività antifascista all’estero e poi alla Resistenza armata in Romagna come a Genova, a Roma e in altre province italiane.

Va quindi sottolineato che, quantunque le vicende italiane si siano ripercosse sul territorio della repubblica anche con effetti gravi (compresa la ricostituzione del partito fascista), i fenomeni tipici della repubblica di Salò non vi si tra

sferi[...]

[...]i dei doveri che loro si impongow*. e penile w«i accrescano le difficoltà del momento.

Tutti diano esempio di fermezza e di di?ciplina. mentre il Governo rimai» al suo posto di lavoro e di lotta contro il minacciar degli eventi, confidando netta virtù che lo regge e nel patrocinio dei Santo, che sempre nei Irangenti pi» minaccimi, protesse e salvè l’integri* t;t deila Patria.

Vha fa ttcptibhitta Ui S. Marino!

Manifesto della Reggenza di San Marino nel corso della guerra (31.7.1944)

tendo antiche gesta, la minoranza consiliare assunse il potere estromettendone il P.C.S. e il P.S.S. che ne erano i legittimi depositari. Cosicché, dopo le elezioni del 1978, si ebbe a San Marino un governo di coalizione formato da P.C.S., P.S. S. e P.S.U., confermato dalle elezioni del 1983, tuttora impegnato a consolidare la democrazia, a sviluppare l'economia, a determinare un rapporto di maggiore autonomia statale, come pure a estendere i rapporti internazionali con atti dettati da libera scelta e reciproco interesse.

L.Mar.

San Martino, Battaglia di

Il monte San Martino, a metà strada (15 chilometri in linea d’aria) fra Varese e il confine con la Svizzera, dalla sua cima di 1087 m domina una larga zona, comprendente tutta la Valcuvia, la Valtravaglia e le vie che uniscon[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 183

Brano: [...]giani riminesi, mentre stava rientrando a Rimini da Santarcangelo. Tacchi riuscì a sfuggire all'imboscata. Un mese prima invece, nel corso di una spedizione condotta nel Pesarese, a Cagli, contro la 5a Brigata, il Tacchi era caduto in un agguato tesogli dai partigiani, rimanendo gravemente ferito. Un milite fascista riminese, catturato dai partigiani, venne da questi impiccato.

La reazione dei fascisti non si fece attendere. Sul territorio di San Marino (v.), considerato neutrale e in quei mesi rifugio per migliaia di riminesi, i fascisti misero a segno due colpi assai gravi per la Resistenza riminese: il 18 marzo arrestarono il democristiano Giuseppe Babbi, membro del C.L.N. clandestino, e lo tradussero in carcere a Bologna, dove rimase imprigionato

» MUNICIPIO DI RIMINI

AV_^J_SO li

Il Comando Militare Germanico della Difesa Costiera di Rimini ha condannato a morte per impiccagione i seguenti ribelli:

NI©©L©’ LUIGI di Giuseppe

nato l‘S giugno 1922. reeldente a Rlmlnl

PAGLIARANI ADELI© di Attilio

nato II 29 maggio 1923, [...]

[...]presaglie che ber gli ostaggi già prelevati e ora rilasciati sono state revocate solo perchè i colpevoli sono stati arrestati.

Rimini. 16 Agosto 1944XXII

Il Commissario SIraorbinario Ughi

Manifesto affisso dai fascisti a Rimini il giorno dell’impiccagione di 3 giovani partigiani (16.8.1944)

sino al mese d'agosto (a salvarlo contribuirono probabilmente i numerosi e autorevoli interventi del governo sammarinese). Il 4 giugno, sempre a San Marino, presso il cimitero di Montalbo, i fascisti sorpresero un incontro fra comunisti riminesi e sammarinesi. Furono arrestati Decio Mercanti (presidente del C.L.N. riminese e segretario della Federazione comunista), Elio Ferrari, Leo Casal boni e Giuseppe Polazzi, nonché i sammarinesi Gildo Gasperoni (segretario del Partito comunista di San Marino) e Vincenzo Pedini. Alcuni altri partecipanti alla riunione riuscirono a fuggire. Mentre i sammarinesi furono carcerati nella loro città, essendosi energicamente opposto il governo di San Marino a estradarli in Italia, gli altri vennero portati nel carcere di Forlì. Da qui i riminesi riuscirono a fuggire alcune settimane più tardi, nel corso di un bombardamento aereo sulla città, poco prima di essere fucilati.

Tre giovani gappisti furono invece impiccati in piazza Giulio Cesare (oggi piazza Tre Martiri) a Rimini il 16 agosto. Catturati alcuni giorni prima fra le macerie della Caserma Ducale, vennero sommariamente processati e giustiziati: Luigi Nicolò (di 22 anni) ; Adelio Pagliarani e Mario Cappelli (entrambi di 19 anni).

Il 3 settembre a Coriano cadrà Aristodemo Ciavatti, fuc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 568

Brano: [...] apprezzati dirigenti comunisti della provincia di Salerno (v.). Tornato successivamente a Firenze, non ebbe più compiti politici di rilievo.

Sono rimasti alcuni suoi articoli scritti nel 1945 per il settimanale del P.C.I. “Azione comunista” e una testimonianza su Antonio Gramsci (col quale Garuglieri aveva condiviso per qualche tempo il carcere), pubblicata nel 1946 dalla rivista “Società”.

Gasperoni, Ermenegildo

N. nella Reoubblica di San Marino il 4.8.1906; meccanico.

Di famiglia artigiana povera, nell’aprile 1924, per trovarsi un lavoro, espatriò clandestinamente in Fran

cia, dove già risiedeva il fratello Gustavo. Fu occupato presso la Renault di Parigi, ma ne venne licenziato nel 1926 per aver partecipato a uno sciopero. Si impegnò allora nell'attività politica in seno all'organizzazione giovanile del Partito comunista francese, finché il 30.4.

1929 fu arrestato ed espulso dal paese, accusato di « complotto contro la sicurezza della Francia ». Passato in Belgio, dopo un mese di carcere fu espulso anche da qui e si stabil[...]

[...]e nelle Brigate Internazionali in Spagna, venendo più volte ferito in combattimento: a Montoro nel gennaio 1937, a Caspe nel marzo 1938. Fu anche commissario politico presso il Centro di reclutamento militare delle Brigate.

Lasciata la Spagna nel febbraio 1939, fu internato nei campi francesi di St. Cyprien, Gurs e Vernet. Rientrato in Italia nell’aprile 1941, fu arrestato a Ventimiglia e consegnato con foglio di via alle autorità fasciste di San Marino che, dopo breve carcerazione, lo rilasciarono.

Si pose subito all'opera per costituire clandestinamente il Partito comunista sanmarinese e dopo la caduta del fascismo fu tra i fondatori del Comitato della Libertà che guidò la Resistenza locale nel periodo dell’occupazione tedesca (v. San Marino, Repubblica di). Bastonato a sangue dai fascisti, imprigionato varie volte, dovette vivere alla macchia per lungo tempo.

Nel dopoguerra fu tra le più autorevoli personalità politiche del movimento democratico e comunista sanmarinese.

B.Ta.

Ermenegildo Gasperoni

Gennari, Mario

N. a Fiume (Jugoslavia) nel 1917, ivi m. il 2.12.1944; operaio.

Di famiglia operaia antifascista, a 15 anni cominciò a lavorare nel Silurificio, diventando tornitore. Nel 1942 aderì al Movimento popolare di liberazione e fece parte dei gruppi armati operanti in città. Nel 1943 fu ammesso nelle fila del [...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 54

Brano: [...]“ presente ” sono stati naturalmente i lavoratori e i democratici della Francia e del Belgio e gli emigrati politici e sociali di ogni nazionalità che, in questi due paesi, hanno trovato una terra d’asilo e un lavoro: italiani, polacchi, tedeschi, jugoslavi, ungheresi, cecoslovacchi, bulgari, rumeni. Seguono i democratici dei paesi più vicini: dell’Olanda, della Scandinavia, dell’Inghilterra, della Svizzera. Il Canton Ticino e e la Repubblica di San Marino dànno pure un valoroso gruppo di volontari. Volontari arrivano daU’Unione Sovietica; tutti i paesi delle due Americhe mandano in Spagna combattenti per la libertà; non mancano volontari nem meno dalTAfrica e dall’Asia. Indiani e cinesi, arabi e abissini, algerini e sudafricani fraternizzano con i volontari di tutti i paesi. Tutti i continenti, tutte le razze, tutti i popoli sono rappresentati dai loro figli migliori nelle file dei difensori della Spagna repubblicana... ... La nave attacca il molo di Alicante nel tardo mattino del 13 ottobre. Il tempo è grigio, ma la folla a terra e i volontar[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 351

Brano: [...] della « marcia su Roma » benché non vi avesse partecipato, l’1.2.1923 P.B. fondò la I Legione Sabauda delle Camicie nere; successivamente fu nominato comandante della Legione « Mussolini » di Forlì, nonché presidente del Consiglio di disciplina della Federazione fascista forlivese. Per i suoi titoli squadristici e combattentistici, fu nominato cavaliere della Corona d’Italia e dei S.S. Maurizio e Lazzaro, nonché commendatore della Repubblica di San Marino.

Prefetto a disposizione durante la repubblica di Salò, dopo la Liberazione venne imputato, assieme ad altri ex squadristi, per i reati di concorso in omicidio, tentato omicidio e sequestro di persona in relazione alle violenze perpetrate a Torino nel 1922 e agli episodi in cui trovarono la morte alcuni dirigenti operai, fra i quali Carlo Berruti (v.) e Pietro Ferrerò (v.). Condannato nell’agosto 1950, dalla Corte d’assise di Firenze, a 26 anni e 3 mesi di reclusione, col condono di due terzi della pena, fu assolto per insufficienza di prove dalla Corte d’assise di Bologna nel successivo p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 20Appendice con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: [...]Donda, Camillo; Fumis, Romano; Srebrnic, Joze.

Marrocchesi Giorgio G.Marr.

Sovicille.

Martini Lucifero L.Ma.

Istria, Antifascisti italiani in; Jugoslavi in Italia.

Martini Mauri Enrico E.M.M.

Alba; Brigate Autonome.

Martufi Pier Giuseppe P.G.M.

Radi, Guido.

Marusic Branko B.Ma.

Sardoc, Teodoro; Silic, Julij; Vilhar, Srecko; Vilhar, Stane; Vuk, Stanislao; Zoli, Felice.

Marzocchi Luciano L.Mar.

Romagna, Brigata; San Marino, Repubblica di.

Masi Giuseppe G.Mas.

Reggio Calabria

Massola Umberto U.Ma.

Grido di Spartaco, II; Lettere di Spartaco; Marzo 1943, Scioperi del; Quaderno del Lavoratore, II.

Mattalucci Lauro L.Mat.

Olivetti, Adriano; Olivetti, Società.

Mauri Pierfranco P.Ma.

Paracadutisti.

Maviglia Armando A.Ma.

Mancini, Guglielmo; Marsica; Nardelli, Ercole; Pailadini, Pietrantonio; Spallone, Giulio; Spallone, Mario; Tagliacozzo; Trasacco.

Mazocchi Giorgio G.Ma.

Antolini, Franco.

Mazzon Giulio G.Maz.

Camonica, Valle.

Meli Laura La.Me.

Lancette, Sciopero delle; L[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine San Marino, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---comunista <---fascismo <---fascisti <---italiano <---fascista <---Partito comunista <---comunisti <---italiana <---italiane <---italiani <---socialisti <---C.L.N. <---P.C.I. <---antifascista <---antifascisti <---socialista <---Diritto <---P.C.S. <---fasciste <---nazisti <---siano <---squadristi <---Case del popolo <---La Repubblica <---La prima <---Linea Gotica <---Meccanica <---P.C. <---P.S.I. <---P.S.S. <---Repubblica del Titano <---Valle Padana <---antifascismo <---artigiani <---cristiana <---democristiani <---nazifascisti <---A.G. <---A.L.M. <---A.N.P.L <---Adelio Pagliarani <---Agraria <---Aldino Amati <---Alvaro Casali <---Antonio Gramsci <---Arditi del popolo <---Ardito Rosso <---Banda di Palazzo <---Bank in Liechtenstein <---Bibliografia <---Bonali-Dino <---Branko B <---Brigata G <---Brigata G A P <---Brigate Autonome <---Bruno Busignani <---Bruno Faini <---C.L. <---Carlo Croce <---Carlo Rosselli da Radio Barcellona <---Casellario Politico Centrale <---Castello di Carpineti 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